Il borgo di Santarcangelo di Romagna offre numerosi spunti culturali, artistici e storici, per i quali vi invitiamo a visitare la sezione IL BORGO.
La cura impiegata negli accurati restauri urbanistici e la vivacita' artigianale (ricordiamo in particolare le tele e le ceramiche) rendono ancor piu' invitanti le tante opportunita' enogastronomiche locali, come la famosa piadina, i vini dei colli romagnoli, il formaggio di fossa.
Di romana fondazione, conserva alcuni gioielli architettonici e culturali strettamente legati alle vicende dei Malatesta.
Nota per il turismo balneare e per l'abbondanza di occasioni di divertimento (tra tutte La Notte Rosa), va ricordata soprattutto per le origini romane e le tante vestigia del suo passato storico e artistico (l'Arco d'Augusto, il Ponte di Tiberio, la Domus del Chirurgo, i resti dell'Anfiteatro; nel Medioevo le opere del Trecento riminese; nel Rinascimento il Tempio Malatestiano e Castel Sismondo).
Uno degli itinerari possibili, partendo da Santarcangelo di Romagna, si snoda lungo la Valmarecchia, toccando, tra gli altri, alcuni siti particolarmente emozionanti: Poggio Berni, Montebello, Torriana, Verucchio, San Leo e Pennabilli, uno dei "luoghi dell'anima" di Tonino Guerra.
Se volete fare un salto all'estero, da queste parti si colloca anche l'antica Repubblica di San Marino, che sembra essere stata fondata nel III secolo d.C..
Nell'arco di una giornata, modificando la rotta turistica verso la Valconca, meritano di essere visitate almeno Montefiore, Mondaino, Saludecio e Montegridolfo.
La posizione centrale di Santarcangelo di Romagna offre ai ciclisti, professionisti o meno, diversi tragitti per mettere alla prova la loro resistenza, potendo scegliere se scendere verso il litorale piatto della costa o percorrere le fertili e suggestive colline dell'entroterra, godendo della vista di rocche e borghi, per arrivare persino alle pendici degli Appennini.
Il Lazaroun nasce qui, attorno al 1800, nella Contrada dei Fabbri 4, in un antico palazzo quattrocentesco del centro storico, con il nome di "Osteria La vite", e continua la sua attivita' ancora quando, ai primi del '900, diviene "L’usteri' ad Brudet", soprannome della famiglia Lepri che per diverse generazioni gestisce questa osteria.